Filmselezione - Il cinema visto da Fabio Fumagalli



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SESSO, BUGIE E VIDEOTAPE
(SEX, LIES AND VIDEOTAPE)

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Data della recensione: 26 ottobre 1989

di Steven Soderbergh, con James Spader, Andie MacDowell, Peter Gallagher (Stati Uniti, 1989)

Grazie, fratelli Lumière. Per aver inventato il cinema: e fatto in modo che ogni nipotino di buona volontà potesse essere in condizione d'inventarlo di nuovo, anche un secolo dopo. Come questo ventiseienne di Baton Rouge (Louisiana), pochi soldi, tante idee che sbarca a Cannes e vince il concorso più prestigioso del mondo... Ci sono videocassette, menzogne e sesso nel suo film, ma non come si suppone. Di sesso se ne parla, senza mostrarlo: serve a far confidare i personaggi, dapprima su un tono esilarante (da uno psy alla Woody Allen), poi per viaggiare nell'intimo. Una coppia si disfa, un'altra si forma, succedeva dalla mela di Eva, ma si può sempre riparlarne. Dipende come: le menzogne, le ipocrisie fra i personaggi servono allora come reattivo. Esse costituiscono il vero soggetto del film, le tappe della progressione drammatica, l'indignazione dell'autore che viene a virilizzare la sensibilità. Ed infine le videocassette: sono il mezzo, il supporto che permette il viaggio. L'erotismo, la comunicazione, la sopravvivenza più ancora dei personaggi dipendono da loro. È solo filmando, o essendo filmati, che questi personaggi si rivelano - magari soltanto a sé stessi - per quel che sono.

Costruito con grazia e gravità, umorismo e poesia su una sceneggiatura perfetta, interpretato da giovani attori coinvolti in un'intimità commovente (prima fra tutti la deliziosa Andie MacDowell, ex Jane di un Tarzan di Christophe Lambert), SEX, LIES AND VIDEOTAPE fa di una simpatica commedia di corna una riflessione sul ruolo dell'immagine nel nostro tempo.

Il film in Internet (Google)